Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Pedagogia
Stoïcisme et pédagogie. De Zénon à Marc-Aurèle. De Sénèque à Montaigne et à J.J. Rousseau, préface de. H.I. Marrou
esame delle teorie stoiche relative alla pedagogia con riguardo agli stoici antichi (Zenone; S.; Marco Aurelio) e moderni (Montaigne e Rousseau); relativamente a S. (pp. 67-127): critica di S. all’educazione tradizionale romana del I sec.; S. e le arti liberali; idee pedagogiche di S.: educazione morale; rapporti tra maestro e allievi; S. educatore; fortuna di S. nei sec. successivi alla caduta dell’impero romano (pp. 162-198), con particolare riferimento all’età rinascimentale (Montaigne) e al XVIII sec. (Rousseau)
De l’influence de Sénèque sur les théories pédagogiques de Montaigne
numerosi principi pedagogici di Montaigne traggono origine da S
Der Staatsmann und Dichter Seneca als politischer Erzieher, Diss., Tübingen
occupazione e vocazione di S.; filosofia e concezione dello Stato; ruolo di S. come uomo di Stato; scopi educativi e politici di S.; suo ideale di imperatore; insuccesso dell’educazione di Nerone e del progetto di S
La metafisica nel pensiero di Seneca
problemi metafisici (anima, Dio, Bene, Male) come necessaria base teorica alle concezioni morale e pedagogica nel pensiero di S.; libertà di scelta nell’atteggiamento filosofico di S.
In primum Tiberii Caesaris principatum iuventae tempus inciderat: note senecane sulla cultura filosofica di età tiberiana
rilettura di PST 108 dalla quale si può tratteggiare il contesto culturale dell’età tiberiana in cui a Roma furono posti i fondamenti per una philosophia togata di ispirazione pitagorica che ebbero un ruolo anche nell’educazione di S.
Attalus and the Others. Diatribic Morality, Cynism and Rhetoric in Seneca’s Teachers
la rappresentazione data da S. dei propri maestri permette di delineare, attraverso i tratti in essi comuni, una teoria educativa che si compone di retorica, rigida austerità dell’esempio cinico e alcuni elementi topici della diatriba
Sulla struttura e strategia dialettica del De beneficiis di Seneca (in margine al recente libro di Miriam T. Griffin)
ridiscussione del settimo capitolo della seconda parte di 2013 .2 che ritiene dedicata ai praecepta la prima parte di BNF e ai decreta la seconda: confutando i principali capisaldi dell’esposizione di Griffin (rapporti con PST 81, 94 e 95, linguaggio, richiami interni a BNF, evoluzione degli stili didattici e ruolo di Liberale), si afferma che la prima parte di BNF consiste in una coesa institutio decretale e la seconda in una più articolata descrizione delle questioni particolari precettive
Seneca on Moral Theory and Moral Improvement
ritrattazione di 2006 .99 per riaffermare che l’intento pedagogico di S. in PST mira a formare veri filosofi anche attraverso un tiricinio teoretico, come risulta dalla distinzione tra approccio filosofico e non filosofico alla ricerca, dagli autoritratti di filosofo, dall’individuazione di diversi livelli di progresso morale e delle letture rispettivamente idonee, dall’esortazione alla discussione filosofica per definire le varie forme della virtù, dal confornto con Epitteto
Seneca e i suoi molteplici modelli: alcune suggestioni intertestuali in Ep. 82 e 95
confronti con Cicerone, Orazio e Seneca Padre permettono di individuare due tendenze della prosa filosofica senecana: la reazione all’astrattismo concettuale e il continuo rinnovamento dei mezzi di pedagogia e predicazione
Il teatro di Seneca e l’idea di rappresentazione
il teatro di S. presuppone un pubblico, più ampio di quello degli scritti in prosa e in grado di cogliere i riferimenti allusivi alla contemporaneità; la teatralità di TRG può essere dimostrata individuando le indicazioni drammaturgiche (tipologie di didascalia, riferimenti alla gestione dello spazio e alla gestualità) all’interno delle opere che risultano “testi per la scena che funzionano anche letti”